Suoni, silenzi e musiche delle cave.
L’architettura si fa qui portatrice di volontà travalicanti le sole specifiche disciplinari. Nel nome stesso attribuito all’area di progetto, ora Parco dei Suoni, si legano infatti almeno due valenze: da un lato il richiamo all’esperienza sensibile diretta di chi fruisce lo spazio avendo in ritorno l’effetto particolare di eco e calpestio all’interno del piccolo canyon mentre, dall’altro lato, il richiamo alla candidatura del teatro all’aperto occupante la porzione opposta al nuovo edificio entro il bacino di scavo, quale sede per rappresentazioni musicali d’ogni tipo, con speciale attenzione a quelle di natura locale e tradizionale.